C’era una volta.
E’ così che iniziano le fiabe, è così che da bambini
aspettavamo la buonanotte.
C’era una volta.
Oggi è diverso. Oggi è un’altra storia che racconto. Non
c’era una volta, come vorrebbe qualcuno, ma c’è ancora, ancora di più.
Quindi la nostra fiaba inizia con:
c’è oggi, più forte che mai, più genuina che mai, più vera
che mai, ASD Run&Motion Finale.
Oh si, ragazzi. Perché gli occhi delle persone non mentono.
Mi ricordo tempo fa, quando ancora insegnavo educazione motoria a scuola, parlando
con un altro insegnante, con molta più esperienza rispetto alla mia, ascoltai
queste parole, che mi rimbombano ancora vibranti in testa: “Perché in fondo i
bambini cosa vogliono? Essi vogliono che gli si dica la verità”. Cazzo, subito
non ci ragionai, ma il punto è proprio quello. Loro ti guardano dentro, entrano
dagli occhi e scavano; se menti sei smascherato subito e bocciato. Loro
vogliono la verità. Perché la sanno già guardandoti negli occhi, ma vogliono
sentirla.
Crescendo non cambia nulla. Guardo gli occhi delle persone e
so già la verità; quindi gioco a carte scoperte. Ieri sera ho guardato gli
occhi di alcune persone; persone che sono venute a respirare il clima di
Run&Motion, persone che sono venute a mettermi alla prova, persone che volevano
sapere chi siamo, cosa facciamo, perché lo facciamo. Ci siamo guardati negli
occhi, entrambi consapevoli che non ci saremmo nascosti nulla, assolutamente
sicuri che quello che saltava fuori altro non era che la verità. E così è
stato. Un confronto alla pari, aperto, sincero, vero. Con le palle. Perché per
dire la verità ci vogliono le palle.
Quello che è venuto fuori è stato un essere sintonizzati su
una lunghezza d’onda comune; noi non siamo una squadra, siamo una “casa” dove
poter trovare la propria dimensione, un gruppo dove poter trovare la propria
individualità, siamo condivisione, dove ognuno si assume le proprie
responsabilità. Siamo un’isola di allegria ribelle. Quasi sorrido quando vedo
quegli sguardi impacciati, quelle strette di mano frettolose, quelle quattro
righe piene di contraddizioni; cavolo ieri è stata un’iniezione di vita; allora
non siamo gli unici, allora ci sono anche altri “uomini”. E quando poi due
persone alle quali tieni, ti dicono a distanza di ore, in maniera del tutto
inconsapevole l’uno dell’altra, la stessa cosa “sono contento di esserci
stato/a, la passione che avete trasmesso è ancora viva dentro di me”, beh, mi
sento come un calabrone che vola allegramente pur sapendo che meccanicamente le
sue ali ed il suo corpo non dovrebbero permetterglielo. Questo è l’obiettivo.
Non, forgiare “campioni”, quello lo lascio fare ai vari scopiazzatori che ci
sono in giro, a me non interessa. Io voglio rapportarmi con le persone,
possibilmente crescere con loro, condividere emozioni con loro, divertirmi con
loro, sudare con loro, ridere, piangere, urlare e bisbigliare con loro. In una
parola: vivere. I sotterfugi, le gelosie e le invidie non mi interessano,
abbiamo tracciato una strada, o un sentiero se preferite e adesso abbiamo
iniziato a percorrerlo, può darsi che sia pieno di salite, o di discese o che
dovremmo cambiare strada spesso; non importa, quello che conta è rimanere noi
stessi e continuare a credere. In noi. Simply Believe dicevamo una volta. Beh,
che piaccia o meno continuiamo a dirlo. Più forte, perché ora lo diciamo tutti
insieme.
Ora, appositamente per i ragazzi Run&Motion, sto
costruendo delle routine di allenamento indoor per il miglioramento della
performance nella corsa. Ho poco tempo e sono tecnologicamente imbranato, ma
caricherò, magari con l’aiuto di Edo, gli allenamenti su you tube, e poi magari
Roberto li mette sul sito. E poi li trovate anche su facebook, così gli
scopiazzatori seriali delle palestre limitrofe e delle associazioni podistiche
limitrofe, fanno anche meno fatica. Il modello indubbiamente fa schifo, ma è
importante mettersi sempre in gioco in prima persona… miglioreremo.
Anche questa è condivisione.
Grazie ragazzi, a chi crede ancora, ma anche a chi non crede
più o non ha mai creduto.
Simply Believe… e Buon Natale ;-)
Federico Saccani
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