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martedì 7 maggio 2013

Trail

 
 
Ho impiegato un paio di giorni a metabolizzare questa gara, quindi il commento come sempre arriva, ma un po' in ritardo.
Trail Aschero, 20 km... a sentire i luoghi comuni dei "professori" della corsa, la competizione si presentava come "facile", adatta a chi corre su strada (?), "veloce"... e via discorrendo, quasi a snobbare un percorso estremamente caratteristico ed affascinante, ma soprattutto ricco di storia recente, di battaglie vere, di emozioni "partigiane" che non devono essere dimenticate. Con queste premesse mi presento al via in un buono stato di forma, un po' stanco forse, sicuramente non preparato, nel senso dell'allenamento vero e proprio, corro per carità, due/tre volte a settimana, sempre, a volte anche quattro, ma così, molto ad istinto, senza lavori specifici, senza cercare la qualità dell'allenamento, però reduce da una buona mezza maratona, un bel bagaglio di km sulle gambe, fiducia nei miei mezzi... insomma mi considero uno dei favoriti, almeno per il podio.
Mi piacciono i trail per l'atmosfera che si respira alla partenza, c'è rilassatezza, c'è profumo di sagra di paese, pacche sulle spalle, abbracci, battute, si condivide un momento di sport spensierato, si parte per affrontare un momento di grande fatica con il sorriso sulle labbra, si è tutti amici. Bello.
La mia squadra (mia nel senso che ne faccio parte, non ne sono il proprietario... così, a scanso di equivoci ;-) ) è ben rappresentata anche questa volta, ci sono io, c'è Gianrico, c'è Luigi, c'è Alessandro, poi ci sono gli amici Eugenio Ghirelli e Ivan, che non sono Run&Motion, ma è come se lo fossero, Giuseppe, Enrico (Digiae), Roberto, i "fenomeni" Ernesto e Alberto, l'immancabile telefonata di Paolo... insomma tutto il necessario per una grande giornata di sport competitivo, ma sano, puro, rurale.
Tralasciando tutta la parte che riguarda il riscaldamento e le varie prese in giro a Ivan e soprattutto ad Ale, si arriva direttamente alla partenza, di quello che a detta di molti doveva essere un trail "facile"... beh, tutt'altro.
Come da pronostico (mio pronostico, ma soprattutto di Ale, che mi vuole vincitore a tutti i costi) parto davanti, corro bene, corro sciolto, corro abbastanza tranquillo. Il gruppo si assotiglia sempre di più, rimaniamo in pochi, sempre meno. Siamo in due della gara dei 20 km (io e il ragazzo che poi sarà vincitore) e due della gara dei 30 km (i ragazzi che arriveranno primo e terzo). Sono in testa alla mia gara. Ghisellini saluta e con una scioltezza disarmante se ne va, rimaniamo in tre, poi anche l'altro ragazzo che corre i 20 km allunga, siamo quasi a metà percorso e non mi azzardo all'inseguimento, tengo il mio passo e mi godo il panorama e la seconda posizione.
Al ristoro delle Rocche Bianche, poco dopo metà gara, inizio a dare qualche segno di crisi, crampetti, gambe stanche, sudorazione eccessiva, passo pesante. Mi supera Ernesto (forse nel mio momento peggiore) e lo lascio andare, dopo poco, più o meno all'inizio della discesa finale (circa 4 km), mi raggiungono altri due ragazzi, Alessio e un altro tipo che non conosco. Corriamo insieme, ci giochiamo il terzo gradino del podio. In discesa sono fermo, questo è un dato di fatto, quindi sono già sicuro che arriverò quinto. E mi sta bene così. I due mi prendono 200 m e se li portano all'arrivo, io mi prendo questa quinta posizione che mi soddisfa molto, anche perchè alla fine siamo arrivati (i primi 5) nel giro di 4 minuti o poco più e perchè la mia esperienza nei trail è particamente nulla e perchè spesso si impara di più dalle sconfite che dai successi... e poi le tre bottiglie di vino del premio, per me che sono astemio, sono veramente il top!!!
Considerazioni finali: gran bella gara, ben tracciata e ben organizzata. Dura, tutti saliscendi che non ti permettevano di avere una corsa sciolta, ma erano sufficientemente duri da imballare le gambe, la discesa finale micidiale, alcune rampe in salita terrificanti, panorami splendidi.
Per quel che mi riguarda molto bene così... adesso devo scegliere, posso continuare la mia corsa come sto facendo ora, oppure decidere di preparami come si deve e dedicarmi a questa disciplina... non so se Alessandro Brunetti avrà piacere e pazienza sufficiente per svelarmi i misteri della corsa in discesa, ho (abbiamo) comunque un mesetto per pensarci... stay tuned ;-)
Federico Saccani

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