Ho impiegato un paio di giorni a metabolizzare questa gara, quindi il commento come sempre arriva, ma un po' in ritardo.
Trail Aschero, 20 km... a sentire i luoghi comuni dei "professori"
della corsa, la competizione si presentava come "facile", adatta a chi
corre su strada (?), "veloce"... e via discorrendo, quasi a snobbare un
percorso estremamente caratteristico ed affascinante, ma soprattutto
ricco di storia recente, di battaglie vere, di emozioni "partigiane" che
non devono essere dimenticate. Con queste premesse mi presento al via
in un buono stato di forma, un po' stanco forse, sicuramente non
preparato, nel senso dell'allenamento vero e proprio, corro per carità,
due/tre volte a settimana, sempre, a volte anche quattro, ma così, molto
ad istinto, senza lavori specifici, senza cercare la qualità
dell'allenamento, però reduce da una buona mezza maratona, un bel
bagaglio di km sulle gambe, fiducia nei miei mezzi... insomma mi
considero uno dei favoriti, almeno per il podio. Mi piacciono i
trail per l'atmosfera che si respira alla partenza, c'è rilassatezza,
c'è profumo di sagra di paese, pacche sulle spalle, abbracci, battute,
si condivide un momento di sport spensierato, si parte per affrontare un
momento di grande fatica con il sorriso sulle labbra, si è tutti amici.
Bello. La mia squadra (mia nel senso che ne faccio parte, non ne
sono il proprietario... così, a scanso di equivoci ;-) ) è ben
rappresentata anche questa volta, ci sono io, c'è Gianrico, c'è Luigi, c'è Alessandro, poi ci sono gli amici Eugenio Ghirelli e Ivan, che non sono Run&Motion, ma è come se lo fossero, Giuseppe, Enrico (Digiae), Roberto, i "fenomeni" Ernesto e Alberto, l'immancabile telefonata di Paolo... insomma tutto il necessario per una grande giornata di sport competitivo, ma sano, puro, rurale.
Tralasciando tutta la parte che riguarda il riscaldamento e le varie
prese in giro a Ivan e soprattutto ad Ale, si arriva direttamente alla
partenza, di quello che a detta di molti doveva essere un trail
"facile"... beh, tutt'altro. Come da pronostico (mio pronostico, ma
soprattutto di Ale, che mi vuole vincitore a tutti i costi) parto
davanti, corro bene, corro sciolto, corro abbastanza tranquillo. Il
gruppo si assotiglia sempre di più, rimaniamo in pochi, sempre meno.
Siamo in due della gara dei 20 km (io e il ragazzo che poi sarà
vincitore) e due della gara dei 30 km (i ragazzi che arriveranno primo e
terzo). Sono in testa alla mia gara. Ghisellini saluta e con una
scioltezza disarmante se ne va, rimaniamo in tre, poi anche l'altro
ragazzo che corre i 20 km allunga, siamo quasi a metà percorso e non mi
azzardo all'inseguimento, tengo il mio passo e mi godo il panorama e la
seconda posizione. Al ristoro delle Rocche Bianche, poco dopo metà
gara, inizio a dare qualche segno di crisi, crampetti, gambe stanche,
sudorazione eccessiva, passo pesante. Mi supera Ernesto (forse nel mio
momento peggiore) e lo lascio andare, dopo poco, più o meno all'inizio
della discesa finale (circa 4 km), mi raggiungono altri due ragazzi, Alessio
e un altro tipo che non conosco. Corriamo insieme, ci giochiamo il
terzo gradino del podio. In discesa sono fermo, questo è un dato di
fatto, quindi sono già sicuro che arriverò quinto. E mi sta bene così. I
due mi prendono 200 m e se li portano all'arrivo, io mi prendo questa
quinta posizione che mi soddisfa molto, anche perchè alla fine siamo
arrivati (i primi 5) nel giro di 4 minuti o poco più e perchè la mia
esperienza nei trail è particamente nulla e perchè spesso si impara di
più dalle sconfite che dai successi... e poi le tre bottiglie di vino
del premio, per me che sono astemio, sono veramente il top!!!
Considerazioni finali: gran bella gara, ben tracciata e ben organizzata.
Dura, tutti saliscendi che non ti permettevano di avere una corsa
sciolta, ma erano sufficientemente duri da imballare le gambe, la
discesa finale micidiale, alcune rampe in salita terrificanti, panorami
splendidi. Per quel che mi riguarda molto bene così... adesso devo
scegliere, posso continuare la mia corsa come sto facendo ora, oppure
decidere di preparami come si deve e dedicarmi a questa disciplina...
non so se Alessandro Brunetti avrà piacere e pazienza sufficiente per
svelarmi i misteri della corsa in discesa, ho (abbiamo) comunque un
mesetto per pensarci... stay tuned ;-) Federico Saccani
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