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venerdì 28 dicembre 2012

Discesa...




Scesi lungo la scala. Buia, fredda. Non so quale forza arcana mi spingesse a farlo. La paura attanagliava i visceri, forza misteriosa che invece di bloccare i miei passi, li accelerava, quasi una corsa vorticosa fino all’essenza più profonda del mio essere. Fino alla luce, abbagliante, quasi da non riuscire a tenere gli occhi aperti. Ci misi qualche secondo ad abituarmi, il passaggio repentino dall’oscurità assoluta a quel bagliore di fuoco quasi tolse il respiro. Finché non vidi… il vecchio col bastone sorrideva, la sua mano nodosa tesa ad indicare il punto d’origine della luce. Solo in quel momento mi resi conto. Lo specchio dal quale scaturiva quel lampo accecante mostrava un volto. Il mio. O forse no. Occhi, mostrava occhi che mi fissavano.

Fu la pioggia a svegliare la mia mente dal viaggio onirico nel quale si era tuffata. I miei passi riecheggiavano sul selciato umido, la strada era quella conosciuta. Ora conoscevo anche la direzione da seguire…

Federico Saccani

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