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giovedì 17 ottobre 2013

Condivisione




Condividere.
Parola magica, abusata in quest’epoca di comunicazione virtuale, ma centrale nella mia visione della vita.
Prendiamo il dizionario (lo usa ancora qualcuno?) e cerchiamone il significato preciso… come immaginabile ne troviamo più di uno:
Detto di due o più persone, possedere qualcosa in comune
Partecipare con altri a qualcosa, provare qualcosa insieme con altri
Dividere qualcosa con qualcuno
Interessante. Mi colpisce soprattutto il secondo. Partecipare con altri a qualcosa.
Bene, mettiamo in memoria la definizione ed andiamo avanti.
Oggi voglio parlare un po’ di Run&Motion, spiegare bene cos’è, cosa vuole, cosa fa, cosa farà.
Run&Motion è una mia idea, nata nell’estate del 2009, volevo inserire la corsa nel mondo della palestra, della mia palestra,  far fondere due universi considerati dai professoroni e dai tecnici imperanti all’epoca (e che ancora vivacchiano sproloquiando qualunque tipo di argomento insensato e approssimativamente conosciuto, nei migliori dei casi) immiscibili, ed invece, secondo me, perfettamente integrabili, facce della stessa medaglia.
E così è stato, Run&Motion diventa in un attimo sinonimo di benessere, di attività sportiva sana, di cross training, di “condivisione”, nel significato pieno del termine: qualcosa di possesso comune, qualcosa di partecipato insieme. E sono stato il primo (e comunque un po’ me ne vanto)… i soliti professoroni e tecnici mi ridevano dietro quando passavo con il mio gruppo; non lo faceva nessuno, le società sportive, con quattro iscritti perseguivano solo l’agonismo sfrenato e privo di risultati, le palestre storcevano il naso, quasi disturbati da questa salutare contaminazione. Esatto gli stessi professoroni e tecnici, le stesse palestre e società sportive che adesso si fanno portavoce dello sport condiviso. Niente da fare. Run&Motion era già avanti cinque anni fa… e il distacco è aumentato.
Come tutte le cose belle, anche Run&Motion deve crescere, modificarsi, evolvere. E così succede, piccoli passi, timidi, quasi impacciati, ma come ogni bruco che si rispetti, prima o poi si diventa farfalla, spiccando il volo. Run&Motion diventa una Associazione Sportiva, indipendente, ma legata a doppio filo a Stile Libero, dove si continuano ad offrire le attività Run&Motion, corsa, ma non solo, camminata sportiva (con Marina e le PinkGirl), avendo in più la possibilità di organizzare eventi, gare, conferenze, partecipare a competizioni con l’affiliazione alla fidal (federazione di atletica leggera), uscite di gruppo, tra breve partiamo con il Nordik Walking ecc… E facciamo tutto questo, sempre. Sempre di più. Condividiamo. Si, alla fine Run&Motion E’ e deve essere condivisione, nel significato vero, reale di possedere qualcosa in comune e partecipare tutti insieme a questo qualcosa.
Se questo qualcosa non piace, non bisogna far parte di Run&Motion. Facile. Chi condivide lo stesso sogno prova a realizzarlo. Insieme. Non serve altro.
Mi viene da sorridere mentre scrivo. Penso ai professoroni e tecnici (sempre loro). L’altro giorno uno mi ha detto: “Complimenti! Perché so che siete affiliati alla fidal”… adesso dico, fammi, se vuoi, i complimenti perché faccio muovere un po’ di gente, perché promuovo il territorio, perché abbiamo tanti tesserati, qualunque cosa, ma non perché alimento la mafia che governa lo sport italiano, smazzando denaro (e sono obbligato a farlo, pena tasse e balzelli vari per poter partecipare ad una gara, od addirittura la non possibilità a partecipare alla stessa, o il non poter ricevere l’eventuale premio) ad una federazione a cui non importa nulla di ciò che faccio. Non hai capito proprio nulla, Run&Motion è una cosa diversa, è un Gruppo che si muove, un’onda che si vuole ribellare a quello che la maggior parte di associazioni sportive rappresentano (e parlo in questo caso per ciò che vedo nella nostra “zona”), quello che è risultato sportivo fine a sé stesso passa inesorabilmente in secondo piano, inevitabilmente in secondo piano.
E penso a tutte le persone che Run&Motion (CorsaEmozioneMovimento) ha fatto muovere in questi anni… dal manager rampante che trova nella palestra e nella corsa un motivo di sfogo dalle tensioni della quotidianità, all’asociale solitario che divora suole di scarpe sul tapis roulant, che trova nel gruppo una sua nuova dimensione, al dirigente d’azienda sovrappeso che insaporisce la vita ritrovando vigore e solidità fisica, al giovanotto che “digerisce” le birrette di troppo del fine settimana, a tutte le ragazze che magari hanno timore di correre in solitaria, chi ha semplicemente provato una volta, chi non voleva provare e adesso è colonna del gruppo… tutti lasciano o hanno lasciato un segno, più o meno grande, più o meno profondo. Spero di averlo lasciato anche io in loro. Tutto questo è stata, è e sarà Run&Motion. Nel bene e nel male. Un progetto che è nato come pura condivisione di una passione e che è diventato anche pura condivisione d’intenti.
Il prossimo passo è crescere ancora. La farfalla che ha spiccato il volo, adesso deve muovere le ali e sapete cosa si dice no? Si dice che il minimo battito d'ali di una farfalla sia in grado di provocare un uragano dall'altra parte del mondo. Allora ci prepariamo a questo uragano. Io spero che quello che stiamo organizzando riesca a realizzarsi, un grande progetto, che coinvolge grandi uomini (ovviamente inteso come genere umano, uomini e donne), grande idee, ma soprattutto persone vere, persone che condividono questo sogno (astenersi perditempo, come dice il mio amico Ale), che vogliono viverlo e portarlo avanti, quel sogno che è racchiuso nel nostro motto, nel nostro “Simply Believe”, quel condividere emozioni, movimento, lavoro, idee, amicizia, costruire un movimento che faccia muovere, rendere Run&Motion quel paradiso incontaminato e ribelle per il quale stiamo combattendo da anni.
Noi Possiamo Farcela.
Io ci credo. Simply believe.
Chi ci ama ci segua… anzi chi ci ama, condivida. Con noi…
One Love
Fede
Aggiungo questo, scritto da Lenny Bottai, campione di pugilato:
Nello sport come nella vita ci sono tre modi distinti per cercare di stare in questa società strutturata su principi ed abitudini malate e clienteliste:
- Non lamentarsi ed omologarsi alle sue storture diventando dei perfetti cavalcatori delle situazioni. Sperando che in questo modo non ci tocchi mai di fare i conti con la realtà ignobile che alimentiamo (ma prima o poi...).
- Lamentarsi per sport, e non connettere mai i problemi con la soluzione, ponendo sfiducia su ogni forma di auto-organizzazione. Cioè ritenersi migliori di chi cavalca e più furbi di chi si organizza senza apparenti risultati.
- Organizzarsi per rendere la vita a chi vuol fare come gli pare difficile, comprendendo che vanno difesi i concetti e i diritti oltre ai fatti ed ai riscontri personali. Vincendo o perdendo, in questo caso vivendo con orgoglio e dignità il proprio essere.
Odio la prima. Non rispetto affatto la seconda. Scelgo la terza. Finché morte non ci separi.
PS ci sarebbe una quarta, che è mandare tutti a c...are... questa è diametralmente opposta a tutto, delle volte umanamente comprensibile, ma l'avrebbero vinta... e se scegli la battaglia...

4 commenti:

  1. Quindi il contenuto del post 26.07.2012 (Ricordo l'incipit: "Non mi diverte più; o per lo meno, mi diverte raramente. Riesco a ritrovare lo spirito iniziale solo in alcuni, rari momenti. (...). Non era quello che speravo diventasse"), deve ritenersi definitivamente archiviato? Del tutto convinto? P.

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  2. Allora leggi ancora il blog?!!? Grande P.
    Questa credo che sia l'esatta continuazione di quel post. Si è percorsa una nuova strada, se ne percorreranno altre, alcune facce sono cambiate, gli Uomini sono rimasti.
    Non fa una piega.
    Thanks

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  3. Grazie ;-), come se lo fossi... ti mando la tesserina ad honorem

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