Con il termine Zen ci si riferisce a un insieme di scuole buddhiste
giapponesi che derivano per dottrine e lignaggi dalle scuole cinesi del
Buddhismo Chan a loro volta fondate, secondo la tradizione, dal
leggendario monaco indiano Bodhidharma: “Una speciale tradizione esterna alle scritture Non dipendente dalle parole e dalle lettere Che punta direttamente alla mente-cuore dell'uomo Che vede dentro la propria natura e raggiunge la buddhità”
L'Osteopatia è una medicina complementare che tratta disfunzioni
fisiologiche attraverso un particolare tipo di manipolazione
(manipolazione osteopatica). Lo scopo dell'Osteopatia è quello di
riportare una situazione non fisiologica entro dei limiti di normalità
fisiologici: i sette più importanti principi dell'osteopatia, largamente
accettati all'interno della comunità osteopatica sono: 1. Il corpo è una unità. 2. La struttura e la funzione sono reciprocamente inter-correlate. 3. Il corpo possiede dei meccanismi di autoregolazione e autoguarigione (omeostasi).
4. Quando la normale adattabilità è interrotta, o quando dei
cambiamenti ambientali superano la capacità del corpo di ripararsi da
sé, può risultarne la malattia. 5. Il movimento dei fluidi corporei è essenziale al mantenimento della salute. 6. Il sistema nervoso autonomo gioca una parte cruciale nel controllare i fluidi del corpo.
7. Ci sono componenti somatiche della malattia che sono non solo
manifestazioni della malattia, ma anche fattori che contribuiscono al
mantenimento dello stato di malattia. Questi principi non sono
ritenuti dai medici osteopati leggi scientifiche, né contraddicono i
principi medici; sono insegnati come fondamenti della filosofia
osteopatica riguardo alla salute e alla malattia. Fino ad ora si è
ignorato il vero significato del termine Osteopatia, che
etimologicamente deriva da "Osteon -osso, Pathos-sofferenza". Questo
termine nella sua essenza indica che sia la salute che la malattia
dipendono dallo stato di efficienza dell'apparato locomotore (mobilità -
salute; immobilità - malattia). Osteopata, in lingua inglese
(Osteo-path) indica colui che agisce terapeuticamente sul corpo umano
attraverso "il sentiero" delle ossa. Semplicemente analizzando
queste definizioni, probabilmente nemmeno troppo precise, (comunque le
trovate su Wikipedia, e sui portali tuttosteopatia.it, osteopatia.it,
zenhome.it) si riesce ad intuire come l’essenza della spiritualità Zen
trovi un rapporto profondo (quanto profondo dipende dalla sensibilità
individuale) con la filosofia Osteopatica. Trovare una precisa e
particolare unione mente – corpo per raggiungere la salute fisica e
spirituale. La bellezza dello Zen risiede, in termini spiccioli,
nell’immergersi direttamente nel quotidiano e realizzando sé stessi
nell’esperienza diretta delle cose. La piena consapevolezza del “qui e
ora”, la potenza ancestrale dell’istinto, la visione del mondo “così
com’è”, la via della meditazione. Il fascino dell’Osteopatia è
racchiuso nel suo “non curare”, nell’aiutare il corpo a trovare una sua
soluzione, la sua via di guarigione (il “sentiero” dell’osso),
ascoltandolo (mani che sentono), immergendosi completamente in ciò che
si sta facendo (qui e ora…), non basandosi sul sintomo ma sulla causa
che l’ha generato. La filosofia osteopatica considera l'uomo come una
unità di funzione, nella malattia come in salute tutte le parti del
nostro corpo (muscoli, ossa, visceri o i diversi sistemi, circolatorio,
nervoso, ecc.) lavorano in armonia per raggiungere e mantenere il
benessere psicofisico. Studiando l’Osteopatia si rimane colpiti. Non
c’è niente da fare. Mi consideravo più o meno impermeabile a
coinvolgimenti di questo tipo, ed invece sono rimasto prigioniero di
questa rete. Non riesco a spiegarlo bene, ed in effetti il parallelo che
ho fatto con la filosofia Zen, mi potrebbe aiutare a trovare un motivo a
questa ipnotica cattura. Il mio vissuto, la mia interiorità hanno fatto
si che calarmi “anima e corpo” in questa avventura fosse un passo
naturale della mia esistenza, quell’essere profondamente (o almeno
provarci) presente in ogni cosa che faccio, quel tentativo di seguire il
sentiero Zen (svincolato da legami religiosi o politici, ma
semplicemente rapportato al mio essere spirituale) è lo stesso tentativo
di seguire una strada di miglioramento. In generale, nel lavoro, nella
vita, nei rapporti… Quel sentiero è lo studio della “scienza
osteopatica”, dove ho trovato una sfida difficile, (difficile, ma
possibile), uno stimolo eccitante, un brivido bollente di energia.
Non so se riuscirò mai a diventare un Osteopata (o un bravo Osteopata),
ma il fatto di poter sfiorare questa via mi riempie di orgoglio e
soddisfazione, comunque. Mi insegna a guardare le cose da una
prospettiva diversa, ad usare il “pensiero laterale” (l'osservazione di
un problema da diverse angolazioni), a dare il giusto peso agli eventi, a
vivere adesso, in maniera istintivamente, profondamente Zen, in
comunione perfetta con il mio passato, con il mio presente, con il mio
futuro. Sono sicuro di aver scelto la strada meno battuta. Sono sicuro
di poter diventare una persona migliore. Federico Saccani
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