Rari sono gli esempi di coraggio. Ogni tanto se ne vede
qualcuno, esaltato più o meno giustamente dai media, altri rimangono silenti,
conservati nel cuore di chi li ha compiuti o di chi si è trovato suo malgrado
protagonista, ma unici sono quelli che pur avendo un risalto pressoché nullo, colpiscono
per la loro forza. Vorrei parlare
proprio di questo. Il coraggio di mostrarsi per quello che si è, nel male e nel
bene, belli, brutti, alti, bassi, buoni, cattivi, ribelli, conservatori… e chi più ne ha più ne metta. Facile eh? Non
proprio. Si deve essere in grado di credere, non un credo di tipo religioso,
perlomeno non solo, o non per tutti, ma un’assoluta fiducia nel tutto e nel
nulla, nulla inteso come origine della realtà, dell’universo e delle forze che
lo compongono. Non è un concetto che riesco a spiegare benissimo, me ne rendo
conto, ma scegliere di essere se stessi non è cosa così immediata da
comprendere, forse non si può nemmeno comprendere, ma senz’altro si può vivere
e far vivere agli altri. Io vedo maschere, vedo falsi sorrisi, vedo sguardi
vacui, inespressivi, parole gettate in un baratro di menzogne che a spirale
precipitano senza speranza, giustificazioni inutili e colpe inesistenti che
vengono scaricate su spalle troppo sensibili. Siamo circondati da individui
mascherati, attori che recitano una commedia della quale vorrebbero essere
protagonisti, ma sono relegati ad un ruolo di comprimari, comparse di un mondo
che avrebbero potuto vivere, ma si limitano ad attraversare, pallide pantomime
di loro stessi, involucri agghiaccianti sempre pronti a giudicare senza mai
sottoporsi al giudizio dell’assunzione di responsabilità.
In questo apocalittico scenario si muovono persone vere.
Poche, ma non pochissime, con paure folli, ma con il coraggio di affrontarle,
hanno l’arduo destino di portare la luce in un’epoca di penombra. Si trovano
tra loro senza cercarsi, fili inconsapevoli della rete inestricabile che è il
destino, comunicano con profondità, mostrandosi ed accettandosi per quello che
sono. Hanno momenti di debolezza che trasformano in forza, hanno tristezza che
trasformano in gioia, hanno pensieri che trasformano in azioni. Chi riesce ad
incontrarle è un privilegiato. Per due motivi, il primo perché le ha
incontrate, il secondo perché è come loro…
Federico Saccani
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