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mercoledì 12 dicembre 2012

Maschere




Rari sono gli esempi di coraggio. Ogni tanto se ne vede qualcuno, esaltato più o meno giustamente dai media, altri rimangono silenti, conservati nel cuore di chi li ha compiuti o di chi si è trovato suo malgrado protagonista, ma unici sono quelli che pur avendo un risalto pressoché nullo, colpiscono per la loro forza.  Vorrei parlare proprio di questo. Il coraggio di mostrarsi per quello che si è, nel male e nel bene, belli, brutti, alti, bassi, buoni, cattivi, ribelli, conservatori… e  chi più ne ha più ne metta. Facile eh? Non proprio. Si deve essere in grado di credere, non un credo di tipo religioso, perlomeno non solo, o non per tutti, ma un’assoluta fiducia nel tutto e nel nulla, nulla inteso come origine della realtà, dell’universo e delle forze che lo compongono. Non è un concetto che riesco a spiegare benissimo, me ne rendo conto, ma scegliere di essere se stessi non è cosa così immediata da comprendere, forse non si può nemmeno comprendere, ma senz’altro si può vivere e far vivere agli altri. Io vedo maschere, vedo falsi sorrisi, vedo sguardi vacui, inespressivi, parole gettate in un baratro di menzogne che a spirale precipitano senza speranza, giustificazioni inutili e colpe inesistenti che vengono scaricate su spalle troppo sensibili. Siamo circondati da individui mascherati, attori che recitano una commedia della quale vorrebbero essere protagonisti, ma sono relegati ad un ruolo di comprimari, comparse di un mondo che avrebbero potuto vivere, ma si limitano ad attraversare, pallide pantomime di loro stessi, involucri agghiaccianti sempre pronti a giudicare senza mai sottoporsi al giudizio dell’assunzione di responsabilità.
In questo apocalittico scenario si muovono persone vere. Poche, ma non pochissime, con paure folli, ma con il coraggio di affrontarle, hanno l’arduo destino di portare la luce in un’epoca di penombra. Si trovano tra loro senza cercarsi, fili inconsapevoli della rete inestricabile che è il destino, comunicano con profondità, mostrandosi ed accettandosi per quello che sono. Hanno momenti di debolezza che trasformano in forza, hanno tristezza che trasformano in gioia, hanno pensieri che trasformano in azioni. Chi riesce ad incontrarle è un privilegiato. Per due motivi, il primo perché le ha incontrate, il secondo perché è come loro…
Federico Saccani

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