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sabato 4 ottobre 2014

Thanksgiving Day


Oggi è giornata di ringraziamenti.

Alcuni non sono stati capiti, pazienza, questi, invece, già espressi spesso, più che a parole, con sguardi e comportamenti, credo che saranno sicuramente apprezzati. 

Una sorta di “Thanksgiving Day De No Artri”. Mettiamola così.

Sono successe alcune cose che mi hanno fatto riflettere, ho osservato, ho letto, ho pensato, mi sono messo in discussione, un viaggio introspettivo di sola andata, comodamente seduto in prima classe, nel vagone “Sistema Limbico” del mio cervello, dove il confronto con la propria essenza può essere più profondo e emotivamente coinvolgente. Un gran bel viaggio, comunque.

Mi piace quello che sono diventato. Mi piace molto, ad essere sincero; si, ok, devo ancora limare qualche cosina, metterne a punto qualche altra, ottimizzare ancora qualche particolare, ma tutto sommato sono molto soddisfatto.
Credo di essere cambiato molto in quest’ultimo anno, migliorato molto, come persona, come atteggiamento, quantomeno migliorato in un modo che mi piace. 


Senza troppi altri preamboli, questo lo devo a tre persone che, in modi e tempi diversi, hanno tirato fuori, educato, quella parte della mia personalità che aveva bisogno di una guida.
In ordine rigorosamente alfabetico: Laura Menzaghi (Menza), Cristina Oliveri (Crissi) e Marina Toscani (Ziz).

Tre persone diverse, con vissuti diversi, con caratteri diversi, legate a me in maniere profondamente diverse, ma con in comune il fatto di essere persone speciali. Oggettivamente speciali.

Grazie Menza per la parola giusta al momento giusto, per il sorriso anche quando se ne potrebbe fare a meno, per il coraggio e la forza dimostrati dai quali continuo a prendere esempio; grazie per aver conosciuto, ma soprattutto apprezzato Aldo, sai come io tenga a lui, e per averlo spinto a dare sempre il massimo. Grazie.

Grazie Crissi per aver camminato lungo quella strada, per aver saputo guardare con attenzione dove gli altri distrattamente osservano, per essere una dura mantenendo intatta la tua fragilità, per saper essere diretta senza dire nemmeno una parola, dote che sto cercando di apprendere al meglio. Grazie.

Grazie Ziz per aver scalato montagne, per aver oltrepassato burroni, per aver scavato fino a farti sanguinare le mani, per avermi mostrato la via, per avermi accompagnato quando potevo smarrirla, per avermi insegnato la vita, per condividerla, per capirmi anche quando sono in silenzio e per farmi capire quando invece parlo troppo. Grazie per come mi guardi e per come sogni con me. Ad occhi aperti. Ad occhi chiusi. Grazie.

Questo mix di emozioni e sentimenti che mi lega profondamente a queste tre persone mi ha reso ciò che sono adesso. Che piaccia o meno, non è questo l’importante. L’unica cosa che conta è essere vivi, respirare a pieni polmoni, danzare al battito del proprio cuore, difendere i propri ideali, guardare da diverse prospettive, non rassegnarsi ad una semplice Flatlandia quando si possono avere le profondità e le onde degli oceani, le vette e le rocce delle montagne. 

E questo lo faccio anche grazie a loro. 

Grazie ragazze. Vi lascio con un aforsima che riassume un po’ questo ultimo esaltante periodo, un po’ il nostro modo di pensare, quello che mi avete dato.

Un abbraccio e un bacio a tutte e tre; un bacio speciale a Ziz;-)


“Siccome ho molta fretta, vado molto piano. (Napoleone Bonaparte)”

Fede

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