Visualizzazioni totali

Amici

sabato 17 maggio 2014

Il Mondo di Prima



Dedico questa storia a tutti i ragazzi di Stile Libero, di Run&Motion e NSWCT, perchè la fantasia permei sempre la loro vita, perchè la voglia di credere non li abbandoni mai, perchè vi voglio bene.
Spero abbiate la pazienza di leggere tutto, di immaginare tutto, di essere anche voi, davanti al fuoco ad ascoltare.
Io l'ho fatto...



Il buio aveva già vestito la sera, il vecchio sedeva pigramente davanti al fuoco del camino, lo sguardo, malinconico, ma ancora fiero fissava l’ipnotica danza delle fiamme che, in un vorticare scoppiettante, illuminavano le cicatrici del suo volto, solchi profondi del corpo, dell’anima.
“Nonno, Nonno… mi racconti una storia? Mi racconti una storia delle tue battaglie? Delle battaglie del Mondo di Prima?”.
La voce squillante del bambino era una musica per le sue orecchie, il suo sorriso era luce per i suoi occhi.
Il corpo, ancora incredibilmente energico, si mosse con rapidità felina per abbracciare il nipote e depositarlo dolcemente sulle sue poderose gambe.
“Lo sai che la curiosità è una grande dote?” Cantilenò il vecchio. “Bisogna studiare, informarsi, sapere del passato per vivere il presente e comprendere il domani… e qualche volta ascoltare le storie di questo vecchio nonno stanco. Qualche volta, ma non questa sera”.
“Eh dai, nonno!!!!”. Il volto del nipote simulava un broncio divertito, mentre i suoi occhi rivelavano tutta l’enorme vitalità e allegria che faticava a contenere. “Dai!!! Solo una, ti prego, ti prego, ti pregoooo!!!!!”.
Musica per le orecchie. Orecchie che avevano sentito urla strazianti.
Luce per gli occhi. Occhi che avevano visto dolore e terrore.
La mano del nipote afferrò quella del nonno. La stessa mano che aveva colpito, strappato, lacerato.
“E va bene. Solo una e poi dritto a letto!! D’accordo?”
“Promesso nonno!!!”
Inutile provare a resistere. La risata del nonno diede il via al racconto che spero abbiate voglia di ascoltare…
“Esisteva un mondo. Ora lo chiamiamo – Il Mondo di Prima – tali e tante sono le differenze con quello che stiamo vivendo. Da quando Gli Ingannatori dominano, tutto è nero, tutto è senza colore, resistono solo le risate di voi bambini e le battaglie di noi vecchi, di noi nostalgici di quando tutto era vivo, di quando tutto era luce, di quando tutto era sincero.
Non ci crederai, ma nel Mondo di Prima si poteva giocare e correre tutti insieme, adesso lo sai, solo Gli Ingannatori e i loro affiliati possono farlo, si sono arrogati il diritto di essere i dominatori, gli unici che per, a loro detta, benedizione divina, sono in grado di correre e giocare, possono correre e giocare”.
“Davvero nonno? Se io lo avessi desiderato potevo andare a correre e divertirmi con altri bambini come me?”. Lo stranito stupore del bambino quasi commosse il vecchio.
“Certo, ma non solo! Si creavano dei gruppi, ci si aiutava e consigliava l’un l’altro, i più esperti seguivano quelli meno, condividevano le stesse emozioni e gioivano tutti insieme dei piccoli successi o dei piccoli progressi. C’erano dei luoghi appositamente pensati per poter condividere parte di questo scambio di emozioni che noi chiamavamo un po’ pomposamente – Allenamento – erano luoghi dove si poteva avere un proprio Stile, dove regnava la Libertà. Ma non è tutto…”.
Il vecchio sospira, le mani si stringono fino a far sbiancare le nocche, mentre il bambino, con i suoi occhioni grandi, senza proferire parola, aspetta rapito il proseguo della narrazione.
“Spesso i gruppi di allenamento erano talmente coesi che si formavano vere e proprie squadre”. “Nonno, nonno”, interruzione improvvisa del nipote “Squadre come quelle che adesso vanno in giro a combattere gli Ingannatori? Come la vostra squadra di combattenti nonno? Anche io da grande voglio combattere gli Ingannatori!!” e mima, con una certa grazia, le movenze del pugile.
“Dai, stai bravo e ascolta. Si, in un certo senso le squadre erano proprio così, come la nostra di adesso. Persone che si rispettano e condividono un’idea, un ideale e si impegnano per raggiungerlo e lottano sostenendosi a vicenda. Vedi, ora noi combattiamo gli Ingannatori per avere la libertà, per tornare alla luce, al colore, mentre prima il nostro obiettivo era quello di diffondere la cultura del benessere, del movimento come piacere, del rispetto reciproco, del vivere un’esistenza sana, del competere per migliorare se stessi come persone e non per annichilire un avversario. A volte si correva tutti insieme, a volte da soli, ma l’anima della squadra era sempre con tutti, almeno con tutti quelli che credevano in essa e condividevano i suoi principi. La nostra squadra era bellissima, si chiamava – CorsaEmozioneMovimento – era coloratissima, era piena di vita, era invidiata da tutti.
Le nostre giornate scorrevano spensierate, i nostri cuori palpitavano di emozione ogni volta che indossavamo le scarpette” “Wow” il bambino non riesce a trattenere l’eccitazione, non riesce a credere alle parole del nonno. “Ci spostavamo in tutto il paese per partecipare a manifestazioni con altre squadre, organizzavamo eventi, c’era la possibilità di fotografare le nostre imprese e condividerle con tutti. Il Mondo di Prima aveva un sacco di difetti, ma noi e molte altre persone come noi, eravamo riusciti a ritagliarci una piccola fetta di armonia, le mani si stringevano, gli occhi si scrutavano e spesso non c’era bisogno di parole. Pensa che il gruppo di combattenti che lotta con me oggi è formato in gran parte dai ragazzi e dalle ragazze di quella squadra. Da quelli che sono rimasti, da quelli che credevano e che credono ancora”.
“Nonno è bellissimo, e poi?”
“E poi arrivarono gli Ingannatori. Subdoli, meschini, si infiltravano ovunque con la loro melliflua retorica, mesmeristi ipnotizzatori, vili bugiardi. Ci ingannarono tutti. Ci volle tempo, la loro opera, pianificata in ogni dettaglio, sconquassò il mondo che ci eravamo costruiti, sgretolandolo dall’interno. La colpa fu nostra. Cascammo nella rete come pesci in trappola. Non fummo in grado di arginare quell’onda di nero che, come un’anaconda, andò a stritolarci, fino a prendere il potere e annullare, anzi, cercare di annullare ciò in cui credevamo. Gli Ingannatori ci proibirono del piacere del correre, solo loro potevano farlo, solo una categoria di eletti appartenenti ad una razza autodefinitasi superiore; incominciarono a cancellare tutto il colore, a rendere tutto uniforme, tutto disegnato sui loro gusti. Si poteva comprare solo in un negozio, si doveva vestire tutti la stessa marca, tutti le stesse cose. Chi pensava fuori dal coro veniva ghettizzato e deriso inizialmente, fino a vere e proprie torture fisiche. Alcuni di noi provarono a ribellarsi in clandestinità, dapprima in maniera non organizzata, ma poi sempre più uniti. Intanto il mondo veniva poco per volta soggiogato dagli Ingannatori, che proibirono ogni forma di movimento fisico a carattere ludico. Ecco perché oggi viviamo qui, nascosti. Perché noi siamo i Ribelli, perché noi Combattiamo questo stato di cose, perché noi lottiamo per avere il Mondo di Prima”.
“E il vostro urlo di battaglia è Simply Believe!!!, Vero nonno?”. “Si cucciolo mio. E’ sempre quello. Ci rivediamo come ai vecchi tempi, facciamo il nostro – Allenamento – insieme, sai ci piace ancora chiamarlo così, ci divertiamo ancora e ancora oggi crediamo in ciò che avevamo costruito. Tutti insieme. Il piacere di correre, di condividere, di diffondere, rimanendo sempre dalla parte del più debole, dalla parte di chi ha più bisogno. Sai, non vogliamo essere, non abbiamo mai voluto essere la squadra di riferimento, quella dei campioni, lo abbiamo sempre sottolineato e ribadito con forza. Vogliamo essere, volevamo essere, anche nel Mondo di Prima, un riferimento per chi ha bisogno di una guida per trovare una propria strada. E combattiamo ancora per questo”.
Il nipote sembra sotto l’incantesimo delle parole del nonno; lo guarda con occhi profondi e colmi d’orgoglio, quando con un sussurro carico di commozione “Nonno, voi non smetterete mai di combattere, vero? Voi continuerete a credere, vero?”
“Certo cucciolo. Noi siamo questo, lo siamo sempre stati e continueremo a lottare. Abbiamo forgiato il nostro spirito d’amicizia ed unione nel Mondo di Prima e ora, dove l’oscurità degli Inganni permea la nostra esistenza, siamo più pronti che mai a combattere, finché avremo gambe, finché avremo braccia, finché avremo cuore”.
Il nonno si alza, muove il collo e le spalle con gesti carichi di esperienza, respira profondo e guarda il nipote con dolcezza. “Ora vado. Lo sai. Questa sera la battaglia mi aspetta. Devi promettermi una cosa. Quando io, quando noi non ci saremo più tu dovrai prendere il nostro posto. Ci saranno altri con te. Dovrete prendere il nostro posto, dovrete combattere perché il colore ritorni, dovrete lottare contro gli Ingannatori e ritrovare la vostra libertà, con il cuore puro, con il sorriso sulle labbra, fieri di ciò che fate. In molti vi ostacoleranno, altri vi ammireranno, altri ancora proveranno ad ingannarvi. Voi proseguite per la vostra strada, perché è quella giusta, quella della correttezza e della possibilità di essere se stessi. Sempre dalla parte dei più deboli, di chi ha più bisogno. Simply Believe figliolo”.
“Te lo prometto nonno. Con tutte le mie forze!!”
E mentre il nonno si incammina per scontrarsi con i suoi demoni, il nipote guardandosi le mani nude sussurra…
“Simply Believe. Nonno.”
Federico Saccani

“… e di vero valor tante e si altere prove in finta battaglia indi mostrarse, che sembran finte al paragon le vere…”

 

Nessun commento:

Posta un commento