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sabato 18 luglio 2009

Le lombalgie prima parte


Consiglio: per comprendere meglio il significato di questo post leggere anche il precedente, a carattere introduttivo.

La lombalgia è un quadro doloroso della colonna vertebrale, nella fattispecie del tratto lombosacrale. Fa parte del più ampio capitolo delle rachialgie, che comprende vari disturbi di tipo algico della colonna vertebrale.
Come visto nel post precedente la colonna vertebrale è capace di svolgere sia funzioni statiche che dinamiche, infatti i due requisiti meccanici fondamentali del rachide sono la rigidità, cioè l'efficienza statica antigravitaria e la flessibilità, cioè la possibilità di una grande ampiezza di movimenti; inoltre essa fornisce al corpo non solo un sostegno stabile, mobile ed elastico, ma accoglie e protegge anche il midollo spinale nonchè le origini dei nervi spinali.
La parte anteriore del segmento motore ha la funzione di sostegno statico, mentre la parte posteriore è deputata ad un ruolo cinetico di guida del movimento reciproco delle due vertebre adiacenti, quindi con funzione dinamica.
Analizzando il segmento motore, e soprattutto il nucleo polposo (parte interna del disco intervertebrale, incapsulato concentricamente dall'anello fibroso, fra il pavimento e il soffitto delle limitanti vertebrali), possiamo notare come la pressione discale vari a seconda della postura, avendo il minor carico nella posizione supina, mentre, contrariamente a quanto si può pensare in maniera intuitiva, nella postura eretta il carico è inferiore che in quella seduta. Questa maggior pressione esercitata da seduti è probabilmente imputabile all'azione di retroversione del bacino che si verifica quando ci si siede, condizione che modifica la linea di pressione dei carichi che non si realizza più con la stessa verticale fisiologicità della stazione eretta.
Sempre a questo proposito si può interpretare il problema in termini di leve e momenti di forza, infatti la postura seduta comporta uno spostamento del baricentro in avanti, conseguentemente si realizza un aumento del braccio di leva della forza peso, con conseguente aumento della pressione discale, soprattutto a livello lombare.

Come già accennato nel post precedente, l'andamento sinuoso della colonna aumenta la sua capacità di assorbire e neutralizzare le forze di compressione già conferite ai dischi intervertebrali; forze che in una colonna rettilinea sarebbero trasmesse da un'estremità all'altra vengono invece, grazie a questa caratteristica, in gran parte assorbite.

Oltre alle caratteristiche dei dischi intervertebrali e alla presenza delle curve sagittali, la funzione di "shock absorber" della colonna è garantita da altri due sistemi di controllo e salvaguardia della funzione vertebrale:
- il sistema pneumico toraco-addominale (SPTA)
- il modulo lombopelvico (MLP).
Il SPTA costituisce una colonna di appoggio anteriore che può arrivare a ridurre i carichi sul rachide anche del 50%; si basa sull'aumento della pressione endoaddominale eendotoracica, determinata dalla chiusura volontaria della glottide e dalla contrazione dei muscoli addominali.
Il MLP è espressione della sinergia meccanica tra rachide e bacino; la flessione vertebrale è possibile grazie alla simultanea retroposizione del bacino, così da mantenere la posizione del baricentro del corpo entro la base d'appoggio. Sulla corretta funzionalità della colonna vertebrale è determinante, quindi, lo stato anatomo-funzionale dell'anca e di conseguenza di ginocchio e caviglia.

Entrando in dettaglio sulla colonna lombare ci accorgiamo come le vertebre di questo tratto si distinguino dalle altre per la forma del corpo, il quale appare particolarmente alto, largo e robusto. Anche la particolare configurazione dei processi spinosi (robusti, laminari e a decorso praticamente orizzontale) consente alla colonna, in questo tratto, un'estrema mobilità. La vertebra L5 svolge un ruolo importante nell'equilibrio statico-dinamico del distretto.
Il rchide lombo-sacrale è collocato fra torace e bacino e svolge un ruolo di trasmissione delle sollecitazioni sia nella cerniera lombosacrale che nel passaggio dorso-lombare. L5 poggia sul disco della S1 posto ad incastro a cuneo di 90°, per consentire il controllo contemporaneo delle sollecitazioni di compressione e di taglio. La fisiologica lordosi lombare consente di tenere il nucleo polposo spostato anteriormente.

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