Emozione: Il termine deriva dal latino “emovere”, trasportar
fuori, scuotere, smuovere, allontanare; è il nesso fra un universo puramente
interno e il mondo di tutti. È la manifestazione diretta dell'inconoscibile
agitazione che è il nostro primo movente, il primo motore. È ciò che
dissimulato, alterato, sofisticato, incompreso fuori di sé, genera i mostri
dell'animo umano, che non conoscono compassione, complicità, partecipazione - e
quindi, libertà. È il picco più potente dell'animo.
Wow.
Mi viene in mente un parallelo. Il “muovere” del corpo con
il “muovere” dell’animo.
Run&Motion – CorsaEmozioneMovimento, racchiude in un
solo termine questo complicatissimo e intricato dualismo che diventa uno,
l’animo ed il corpo, non più separati, ma uniti nel muoversi e nell’”emoversi”.
Emozione.
Quindi muoversi è emozionarsi, è tirare fuori ciò che
normalmente si cela, mostrare ciò che effettivamente si è.
Venerdì sera un gruppo di amici si è mosso ed emozionato, ha
trovato in 5 roventi Km la possibilità di tirare fuori un po’ di sé, ognuno con
il proprio obiettivo, il proprio orizzonte da raggiungere, ma tutti insieme,
quasi che un invisibile filo li tenesse uniti.
Forse quel filo c’era davvero.
Un rombo di quasi 800 gambe, un pulsare di quasi 400 cuori
era colonna sonora di un affascinante viaggio interiore, un’esplorazione degli
angoli più reconditi della propria anima, catapultati in un limbo sospeso tra
due dimensioni, dove il rumore del proprio respiro si confondeva con il
silenzio quasi surreale che solo la pace con se stessi può regalare. Persa la
cognizione del tempo e dello spazio, si vagava come inesperti esploratori senza
bussola e mappa, lande desertiche compaiono davanti agli occhi per essere
sostituite in un istante da foreste intricate, sole che brucia la pelle, freddo
che paralizza gli arti, acqua e fuoco, giorno e notte, gioventù e vecchiaia si
susseguono instancabili in un vortice onirico dalla tangibile realtà. Vedo
numeri che si susseguono, dapprima veloci, poi sempre più lenti, 1 – 2 – 3 – 4
urla che arrivano dalle mie spalle, o forse dall’alto, non capisco, svegliano
il mio “Io” primigenio, un verso ancestrale sgorga dal mio petto in fiamme; un
animale, ho i sensi ipersviluppati, 5 – 6 – 7 – 8 odori che non riconosco
assalgono il mio cervello, urlo ancora più forte, sento i miei fratelli urlare
con me. Ululare con me.
Un branco, CorsaEmozioneMovimento, che si muove e si
emoziona. Insieme.
9 – 10 – 11 – 12 – 13 La fusione è completa, percepisco,
vedo e sento come se non fossi solo, sento 9 cuori battere nel mio petto, corro
veloce come non mai, salto, mordo, sfregio, dilanio, assaporo il gusto del
sangue e lo divido con i miei fratelli, il nostro ululato ora diventa
assordante, calano le tenebre; la luna, pallida ma abbagliante allo stesso
tempo, mi guarda, ci guarda.
14
Respiro profondo, sento di averne bisogno. L’acqua fresca
che scivola sul volto prima di entrare in gola regala un istante di puro
piacere. Il panorama che si gode adesso vale molto di più della fatica fatta
per raggiungere la cima. Il Forte Diamante.
Ci abbracciamo. Sorrisi. Veri.
Emozioni. Ancora.
Forse quel filo c’era davvero.
Mentre chiudo gli occhi esausto prima di addormentarmi mi
sembra di sentire un suono in lontananza …
La luce della luna filtra dalle persiane.
Auuuuuuuuuu …
Sorrido.
Fede
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