Non sono ancora perfettamente
Zen …
Sarà probabilmente l’influenza
di Alberto che aiuta a far riemergere quell’interiore “FinalBronx”, retaggio di una adolescenza vissuta appieno,
quella parte di me non rinnegata, assolutamente, ma messa a riposo per
raggiunti limiti d’età, che ogni tanto tende a far capolino mostrando, come
Yoda sosteneva, quanto seducente sia il “Lato Oscuro”, perché in fondo, dare di
matto un po’ mi piace.
Ma facciamo un passo
indietro.
Bellissima atmosfera alla
partenza di Up&Down, tantissima gente, grande qualità tra i partecipanti,
dove riconosco almeno quattro o cinque podisti di eccellente livello, un sacco
di amici, sorrisi, abbracci sinceri, tante persone con i cani ad impreziosire
il tutto. Parte la gara, veloce, anche troppo, dura il giusto, salita e discesa
si inseguono senza soluzione di continuità, un vero e proprio saliscendi che
permette di concentrarsi su se stessi senza distrazioni, un bellissimo viaggio in
SlowRunning, dove riesco a trovare un ritmo che mi permette di ascoltare, di
guardare, di “fare la mia musica”, di sentire meno dolore possibile, di
divertirmi. E corro anche molto bene. Sono tra i primi, credo di veleggiare
tranquillo intorno all’ottavo posto, un paio di ragazzi una cinquantina di
metri avanti, nessuno dietro, il traguardo a poche centinaia di metri che ci
aspetta … anzi, si allontana!!!! Ma come?!!?? Eh si, “qualcuno” toglie una
transenna, forse chi doveva stare all’incrocio non c’è, forse sto troppo bene
dentro di me, sta di fatto che sbaglio strada, mi inerpico su di una salita
invece di scendere in discesa. Torno indietro, incontro altri podisti anche
loro spaesati, imbocchiamo la strada giusta, ma ormai la magia è finita, il “Lato
Oscuro” rapido e veloce si intrufola e decido così di finire la gara a petto
nudo “per protesta”, ovviamente imprecando come uno scaricatore di porto.
Arrivo al traguardo, non lo supero, spiego “delicatamente” l’accaduto e
riparto, tornando indietro per andare a raggiungere Marina che accompagno per
un paio di chilometri fino a tagliare il traguardo dopo una performance da
urlo.
La fiamma si spegne.
Abbraccio tutti i ragazzi Run&Motion, quelli che vedo, gli altri lo faccio “virtualmente”,
un grande Team anche oggi: Marina, Chiara, Cristina (c’eri, ti abbiamo vista
;-) ), Alberto, Matilde, Paolo, Pietro, Francesca, Manuela, Tiziana, Paolo,
Francesca, Viviana, Gianni. Un pensiero al compagno di Team Alberto Ghisellini
che ha vinto ieri il NeanderTrail e un pensiero ancora più grande all’amico
Giorgio Massone.
Mentre torno allo scooter
mi viene in mente una frase di Matt Biondi dopo aver perso il titolo Olimpico
nel ’92 “It’s not the end of the world, my dog will still lick my face whether I
win or lose; non è la fine del mondo, il mio cane continuerà a leccare il mio
volto sia che vinca sia che perda”. Ed è andata proprio così, un’altra lezione
imparata, un altro tassello. Grazie quindi anche a Crusca e Ombra.
Sorrido.
Fede
Ah, dimenticavo … oggi la
colonna sonora è ovviamente questa: https://www.youtube.com/watch?v=-bzWSJG93P8
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