Ho sotto gli occhi il manifesto di SpiritOutdooR. E’
veramente bellissimo. Mi scoccia un po’ dirlo, perché Paolo, la cui mente
alterata, creativamente alterata n’è la genesi, comincerà a gasarsi fino ad
avanzare pretese per un eventuale (molto eventuale) pagamento, nonostante
sappia come il nostro rapporto di collaborazione professionale rifugga nella
maniera più assoluta il volgarissimo “atto monetario” … ;-) . Bravo Paolino.
Difficile però rendere su un pezzo di carta, benché adattato
in maniera eccellente, quello che si cerca di proporre. I due giorni, 11 e 12
ottobre, saranno la punta di un iceberg che, un mattone alla volta, abbiamo
costruito negli anni. Possiamo dire che questi due giorni siano la nostra
quotidianità fatta in una maniera più “grandiosa”, rappresentano il nostro modo
di essere, il nostro modo di pensare, il nostro modo di vedere il movimento e
ciò che vi ruota intorno. Rappresentano noi, insomma. E per noi intendo una
moltitudine di persone che con me porta avanti progetti, idee, sogni.
Porta avanti sogni. Non è bellissimo? Io trovo che sia un
qualcosa di veramente emozionante. In un mondo dove tutti chiedono senza dare,
noi proviamo a dare qualcosa senza chiedere. E non so come sarà questo
qualcosa, o meglio, lo so benissimo, perché è una parte di me; non so se può
piacere, se può essere capito, se può essere interiorizzato. Ma non mi importa.
La cosa veramente importante è fare quello in cui si crede. Allora siamo a posto.
Facciamo quello in cui crediamo, lo facciamo tutti i giorni. Lo faremo con chi
(10, 100, 1000 …) avrà voglia di farlo con noi 11 e 12 ottobre. E poi
continueremo, e poi ancora. SpiritOutdooR è un viaggio, e la cosa più bella del
viaggio non è la meta, ma il viaggio stesso.
Questo è quello che ci rende diversi.
Tutto ciò che abbiamo è costruito con la nostra
professionalità. Nient’altro. Siamo considerati un po’ i “Losers” del mondo
“Outdoor”, gli sfigati. E forse è anche vero. Va benissimo, non siamo campioni,
non abbiamo bacheche piene di trofei, poche gare, anzi crediamo che l’aspetto
agonistico sia secondario, miriamo più all’essere piuttosto che all’apparire,
ci piacciono le cose semplici e le persone semplici. Se questo significa essere
gli sfigati, perbacco, lo siamo. Alla grande. E fieri di questa diversità,
delle nostre peculiarità, di quei sorrisini di scherno, di quelle mezze parole
sussurrate andiamo avanti sulla nostra strada per proporre un modo
“rivoluzionario” di concepire il benessere, nel senso etimologico pieno della
parola, segnare un nuovo punto di partenza, “Re-Volvere”, voltare di nuovo.
Può sembrare paradossale, ma a mio avviso, a nostro avviso,
questo nuovo punto di partenza non può essere altro che impegno,
professionalità ed amore per ciò che si fa. Punto.
Ritorno al bellissimo manifesto (che uscirà ufficialmente
tra pochi giorni) di Paolo. Quella è la bella copia di ciò che facciamo
quotidianamente.
Ringrazio tutte le persone che hanno fatto in modo che
questo possa essere condiviso. Ringrazio tutti quelli che stanno collaborando
nel portare avanti sogni comuni. Ringrazio chi ci sta dando una mano e crede in
me, anche senza conoscermi, e chi lo sta facendo nonostante mi conosca :-D.
Ma soprattutto ringrazio coloro senza i quali questo viaggio
entusiasmante non sarebbe mai cominciato …
Matteo, Gianni, Marina, Cristina, Edoardo, Massimo,
Alessandro, Eugenio.
In Magnis et Voluisse sat est
"Nelle Grandi imprese anche l'aver Voluto è sufficiente"
"Nelle Grandi imprese anche l'aver Voluto è sufficiente"
A presto
Fede
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