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lunedì 22 aprile 2013

La Mezza di Genova





Domenica 21/04/13 - 5:58 am
L'atmosfera è diversa. Non so, forse non ho nulla da chiedere a questa Mezza Maratona, forse le gare su strada mi interessano un po' meno, forse il clima "festaiolo" creato dai fantastici ragazzi di Run&Motion, forse i pensieri che hanno affollato la mia mente questa settimana, la triste settimana di Ombra (che però si sta riprendendo alla grande), ma c'è qualcosa di differente in questo pre-gara, difficile da spiegare, una sensazione particolare che attraversa le mie membra, il mio spirito e si deposita come missiva puntuale, nel mio cuore.
Colazione più che abbondante, è presto, ho tutto il tempo di digerire con calma, la giornata è piacevolmente serena, la prima sveglia alle 3:30, per assecondare il precario stato di salute del cane è assorbita alla grande, sarà per il fatto che è così da tutta la settimana e quindi sono ormai abituato, la seconda,quasi alle 6, arriva a darmi la giusta scossa, il giusto fremito vitale.
Ritrovo in stazione, il viaggio in treno mi piace, posso concentrarmi sulla mia musica, posso abbandonare il flusso dei pensieri al loro viaggio onirico, senza meta, senza distrazioni. I ragazzi sono carichi, c'è un po' di timore in qualcuno, giustamente, ma la voglia di divertirsi è tantissima, così come il desiderio di dare il massimo, di fare bene. Questa è Run&Motion, questo è il nostro vero successo, questa è la nostra "autorizzazione ad esistere", migliorare noi stessi per contribuire a rendere migliori gli altri, semplicemente, senza altisonanti progetti umanitari, senza l'appoggio di chichessia, senza i grossi nomi del podismo come iscritti, senza pietre prteziose, oro o argento, semplicemente; semplicemente divertendoci, semplicemente cercando di essere noi stessi, semplicemente provando a dare sempre il massimo, semplicemente credendo in noi. Simply Believe. Questa è Run&Motion. Questo siamo noi.
E Run&Motion schiera al via di questa mezza un sacco di atleti, 14, confermandosi, in un anno di vita, che piaccia o meno, la prima realtà podistica del finalese, piccoli, ma importanti passi. E questi ragazzi si meritano il successo che hanno. E' tutto loro.
Ma torniamo alla gara.
Fa caldo, la maggior parte di noi decide di correre in canotta, esibendo fisici statuari, tatuaggi da galeotti, taping dai colori improbabili e depilazioni degne del miglior centro estetico. C'è tantissima gente, più di 2000 iscritti, riusciamo a malapena ad incontrarci per qualche foto di rito (Franco, Erika e Lucia fotografi d'eccezione), mentre facciamo riscaldamento e poi tutti a fiondarci nel box di partenza, per un'altra avventura podistica condivisa. Non voglio scendere nei particolari di 21 km di corsa, voglio semplicemente dedicare qualche parola ai ragazzi che erano con me...
L'applauso più grande va sicuramente a Chiara, Roberto, Gianrico e Edoardo; è poco che corrono e corrono poco (che sembra un gioco di parole, ma non lo è...), raramente (se non mai) si sono scontrati con kilometraggi del genere e hanno portato a termine la gara nonostante gli infortuni, i dolori, la fatica, il caldo. Sono fiero. Un bravo, questa volta, lo merita anche Matteo, che nella sua prova ha dato tutto, pur avendo una preparazione precaria. Le conferme, e non mi sarei aspettato assolutamente di meno, anzi, danno sempre quel pizzico di emozione in più, sono arrivate puntuali da Matteo (nonostante una condizione fisica pessima), Romano, Gianni, Manuela, Eleonora, Massimo, Carlo, Eugenio, che con il solito impegno (sia nelle corse che nella squadra), la solita costanza e determinazione hanno messo il loro sigillo anche in questa manifestazione, rendendo unica una giornata speciale. Anche io ho fatto il mio. Con il senno di poi, avrei potuto anche fare meglio, non ho dato proprio il 110%, ma la soddisfazione di correre sotto l'ora e venti (facendo il personale, che non è gran cosa considerando che mezza ne ho fatte pochissime...) in maniera facile, incitando i compagni quando li incontravo (e ricevendo i loro incitamenti), sempre sorridente, facendo amicizia con Manuel, gran personaggio di Pavia, con il quale abbiamo condiviso una 15 di km e, soprattutto, senza alcun allenamento specifico, ma semplicemente seguendo l'istinto, quella corsa zen, che a mio parere deve contraddistinguere l'amatore, è un regalo che voglio tenermi stretto, un ricordo speciale, che si unisce agli altri, belli e brutti, di questi anni di corsa.
Un pensiero speciale, all'arrivo, a chi non è potuto venire, ma c'era comunque, Marina e Paride (ma anche Ombra, che tiene duro e Crusca, che... ci mette del suo...).
Archiviamo questa mezza, e prepariamoci per altre prove. In fondo è quello che ci piace, metterci alla prova, per crescere, sempre. Senza mollare.
A presto.
Saccani Federico

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